Il Polittico di Monte San Pietrangeli: un viaggio che non finisce
Nel 1501 il vicario della Chiesa di San Francesco di Osimo commissiona al pittore Vittore Crivelli un Polittico che doveva raffigurare “…cinque santi a figura intera, cinque a mezzo busto, e i dodici apostoli nella predella, da consegnarsi entro un anno e mezzo al prezzo di duecento ducati…”.
Questo contratto, stipulato il 12 agosto di quell’anno, segna l’inizio della nostra storia, anzi di un viaggio: è il viaggio del Polittico di Monte San Pietrangeli.
Si tratta di un viaggio complesso e che parte sotto i peggiori auspici: questo contratto, infatti, non verrà mai rispettato. Nel 1502 Vittore Crivelli muore lasciando l’opera, incompiuta, al figlio Giacomo. Da questo punto in poi, non si conosce con certezza quale artista (o quali!) l’abbiano effettivamente portata a compimento.
Ma questa storia complessa non finisce qui: dopo essere stata terminata, l’opera ha anche cambiato sede, poiché in un momento imprecisato è stata spostata dal suo luogo d’origine – la Chiesa di San Francesco di Osimo – fino alla chiesa di San Francesco di Monte San Pietrangeli, dove è rimasta fino all’evento sismico che ha colpito il centro Italia nel 2016.
Da qui, è iniziato un nuovo viaggio per il Polittico: a seguito del terremoto l’opera è stata infatti rimossa da Monte San Pietrangeli ed esposta presso la Pinacoteca di San Domenico a Fano, dove nel 2019 ha subito un complesso intervento di restauro, sotto gli occhi del pubblico, a cura della Scuola di Conservazione e Restauro dell’Università di Urbino.
Il viaggio che quindi vogliamo raccontare su Open Restoration è proprio questo, il viaggio di un’opera d’arte nel tempo ma anche di un complesso intervento di restauro. Per farlo, cercheremo di rispondere a qualche domanda: come si restaura un’opera così composita e complessa? Quante persone sono necessarie, quanto tempo ci vuole? In che modo le analisi possono aiutare nella pianificazione di un intervento? Quanti e quali dati devono essere raccolti per giungere a delle valide ipotesi di attribuzione e di intervento?
Curiosi di cominciare? Allora seguiteci su Open Restoration: il viaggio del Polittico, che dura da secoli, è in realtà appena iniziato.
Veronica Tronconi
Il restauro del Polittico è stato possibile grazie a una collaborazione tra più enti. In particolare vogliamo ringraziare la Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, il Pio Sodalizio dei Piceni, l’ANCI Marche, Artifex international e i due team di ricerca dell’Università degli Studi di Urbino e dell’Università Politecnica delle Marche. Per UNIURB si ringraziano in particolare: Laura Baratin, Elvio Moretti, Giovanni Checcucci, Paolo Triolo, Maria Letizia Amadori, Lorenzo Marra, Valeria Mengacci, Luca Giorgi, Michele Papi, Maria Letizia Andreazzo, Alice Torreggiani, Benedetta Paolino. Per UNIPM si ringraziano invece: Paolo Clini, Romina Nespeca, Francesca Gasparetto, Renato Angeloni, Luigi Sagone, Gianni Plescia.